domenica 24 novembre 2024
lunedì 18 novembre 2024
E' nata la Fondazione Giulia Cecchettin. Un impegno che ci coinvolge tutti
Un anno fa crollò ogni speranza. Il corpo di Giulia Cecchettin, la ragazza generosa e solare uccisa dal suo ex l'11 novembre, fu ritrovato. Non ripercorro i dettagli, ne parlano in troppi. Questa vicenda avrebbe dovuto spingere anche noi giornalisti ad adottare una maggiore sensibilità. E' giusto stare con il fiato sul collo di chi indaga, cercare notizie, ma poi bisogna imparare a scegliere che cosa pubblica e che cosa mandare in onda. C'è un modo che si inchina alla violenza, ne viene subito attirato e noi non dobbiamo offrire racconti a cui si può ispirare una mente alterata. Non bisogno indugiare sui gesti efferati. Che cambia? Le parole contano. Cambiare uno stile di scrittura è importante quanto l'educazione nelle scuole. Non è tacere. No. E' come si scrive. é come si parla.
Ecco che cosa ha ottenuto chi sperava di averla tutta per sé. Ora Giulia è di tutti.
Ho letto il libro di Gino Cecchettin, un viaggio nel suo dolore e nella speranza di ritrovare Giulia nell'impegno che ha spinto lui, la figlia Elena e il figlio Davide a creare la Fondazione Giulia Cecchettin (qui il link a cui collegarsi) per fare quello che avremmo dovuto fare da decenni.
Oggi 18 novembre a un anno da quel dolore, la fondazione intitolata a Giulia è stata presentata ufficialmente, alla Camera dei deputati (vedi qui). Nasce per fare innanzitutto formazione contro la violenza di genere, sostenere le vittime e andare nelle scuole.
Stefania De Bonis
domenica 23 giugno 2024
Napoli ha riabbracciato Renato Zero
Tra Renato e i napoletani c’è stato un lungo abbraccio per questo ritorno a Napoli, dopo 25 anni di assenza. Dopo anni in cui i fan lo hanno raggiunto a Roma o Eboli, finalmente l’hanno ospitato a casa. Renato è riuscito a esibirsi in piazza del Plebiscito, per due sere (quella del 21 giugno sol out in poche ore di prevendita) offrendo uno spaccato del suo repertorio, tanti successi e alcune nuove proposte tratte dal disco che ha dato nome al tour “Autoritratto”. Ma l’artista non si è solo raccontato, attraverso la musica ha anche duettato con artisti napoletani e ha offerto un finale a sorpresa che, se c’era ancora un napoletano da aggregare ai suoi sorcini, è riuscito a contagiarlo.

venerdì 14 giugno 2024
Chi si rivede in piazza del Plebiscito: Renato Zero!!!
Ci siamo. Dopo tanti anni in cui chi ama le sue canzoni ha seguito i suoi concerti a Roma e a Eboli, Renato Zero torna a Napoli, in piazza del Plebiscito, il 21 e 22 giugno, (la prima serata sold out in pochi giorni) con il concerto "Autoritratto", stesso titolo del recente lavoro discografico pubblicato lo scorso dicembre. Alcune date estive e poi a ottobre il tour dei concerti evento proseguirà.
S'inizierà alle 21 con una scaletta che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere simile a quella dei concerti della scorsa primavera che pure di sera in sera presentavano sorprese e novità. Non mancherà qualche canzone entrata nel cuore di più di una generazione, come "La favola mia". E non mancheranno "regali" ideati ad hoc per il pubblico napoletano.
sabato 8 giugno 2024
La buona abitudine dell'esser grati
Seneca, filosofo latino, ne scrive la virtù della gratitudine sia nel “De
Beneficiis” sia nelle “Lettere a Lucilio” dove annota: “dimostrare gratitudine è un
bene maggiore per te che per il tuo prossimo; a lui càpita un fatto comune, di
tutti i giorni, riavere quello che ha dato, a te un fatto importante, generato
da uno stato d'animo di intensa felicità, aver dimostrato gratitudine… la
coscienza della gratitudine nasce solo in un animo straordinario e fortunato”.
Qui accanto l'articolo che ho scritto per "Mimì", settimanale della domenica del Quotidiano del Sud. La consegna del premio gratitudine alla senatrice Liliana Segre e la bellissima intervista fattale da Mario Calabresi mi ha suggerito una riflessione sulla buona abitudine di essere grati per quello che si riceve, in cui ho inserito anche l'emozione che mi ha dato la lettura del libro pubblicato nel 2015 da Olivers Sack intitolato proprio “Gratitudine”, in cui lo scrittore, affetto da un cancro, analizza la propria vita e si dice grato “per quanto avevo ricevuto dagli altri, ma anche per essere riuscito a dare qualcosa in cambio…Più di tutto sono stato un essere senziente, un animale pensante, su questo pianeta bellissimo, il che ha rappresentato di per sé un immenso privilegio e una grandissima avventura”. E conclude “Mi sento felice e grato per tutto questo, ma nulla mi tocca come quel cielo notturno pieno di stelle”.