Renato Zero è pronto. Il morale è alto (prova è il suo post odierno, in cui scherza con il suo staff riproponendo la sua "cascata" per strada). La sua energia pronta a trasmettersi a una platea trepidante. Insomma è cominciato il conto alla rovescia per il popolo dei sorcini e degli zerofolli. Ma anche di quanti amano la buona musica e i testi delle canzoni di Zero. Stasera, al Circo Massimo, prima delle sei date, tutte sold out, di ZeroSettanta (stasera, 23 settembre e poi domani, domenica, mercoledì 28, venerdì 30 settembre (giorno del compleanno dell'artista e l'1 ottobre), la festa-concerto che segna il ritorno di Renato Zero. Con un'orchestra di 50 elementi, una band di 14 musicisti, otto coristi e 24 ballerini, saliranno sul palco per festeggiare con l'interprete e autore romano, molti artisti, fra cui Giorgio Panariello (sorcino, imitatore di Renato e poi suo grande amico). Top secret la scaletta. La modificherà ogni sera. (Essedibì)
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venerdì 23 settembre 2022
martedì 17 maggio 2022
Nuova data, la quinta, per i concerti di Renato Zero
Un'altra data per "ZeroSettanta". Sono cinque gli appuntamenti al Circo Massimo di Renato Zero con il suo pubblico. Due serate sold out (il 24 e 30 settembre) e ieri l'annuncio di un concerto in più. Da domani, infatti, saranno in vendita i biglietti anche per sabato 1 ottobre, dopo i concerti del 23, 24, 25 e 30 settembre. Prodotti da Tattica, i cinque concerti avranno una scaletta diversa una sera dopo l'altra e il pubblico che arriverà da ogni parte d'Italia potrà ascoltare i brani dell'intero repertorio del grande artista romano, dagli anni '70 ad oggi. Renato Zero ha annunciato anche ospiti e sorprese.
mercoledì 9 dicembre 2020
Renato Zero, un artista sempreverde
Mai banale e soprattutto fedele a se stesso. Renato Zero raccoglie i frutti di un impegno discografico non irrilevante, svolto durante l'inizio della pandemia. A poco più di una settimana dall'uscita dell'ultimo cd, infatti, la trilogia "Zerosettanta" risulta in vetta alle classifiche di vendita. E lo è nonostante le difficoltà di distribuzione in alcune zone d'Italia (negozi chiusi e spedizioni più lente).
Dei suoi esordi, l'artista romano ha conservato quella capacità di sottolineare stati d'animo personali e "assorbiti" guardandosi attorno, con un' empatia che ne ha fatto, negli anni, un personaggio unico e molto amato. Dolce e folle, geniale e stravagante, ironico e con quella polemica del "quanno ce vò, ce vò'", Renato Zero riesce sempre a stupire ed è capace di emozionarsi, come se fosse sempre al debutto.
L’isolamento forzato della scorsa primavera, che in tanti ha creato disagio, anziché affievolire la sua creatività gli ha dato una maggiore energia. La prova è in questa trilogia di inediti, con i cui profitti l'artista romano darà una mano a tutti quei tecnici che hanno lavorato dietro le quinte con lui e che sono stati penalizzati da questo periodo di emergenza sanitaria. Una bella scommessa, ma il risultato gli ha dato ragione.
E' un gran bel disco, anzi sono tre bei dischi. Tra gli ultimi da lui incisi è quello che offre a chi ascolta la possibilità di riconoscersi e di riflettere anche su temi importanti. Si parla molto della terra, per esempio.Lavorando con vecchi e nuovi collaboratori, Renato Zero ha offerto una gamma di sonorità e di suggestioni capaci di emozionare ("Il linguaggio della terra", "Seduto sulla Luna", "Più amore", "E' l'età", "L'amore sublime", “Il grande incantesimo” "Orfani di cielo", "Se sono qui"...), divertire ("Basta cantanti pochi contanti", "Finalmente te ne vai") e ha riproposto con energia quegli ideali che hanno costellato il suo repertorio ("Chiedi scusa", "Gli ultimi", Vergognatevi voi", "Nemico caro", "Un mondo perfetto") e che non sempre la critica ha saputo riconoscere come brani di denuncia, al pari di brani di altri cantautori.
Protagonisti i testi (degna di nota la collaborazione con un bravissimo Lorenzo Vizzini) e soprattutto la musica, anzi la melodia che, come canta nel primo brano del cd n.1 "Amara melodia", è ferita, messa in secondo piano ("la musica vera non si scrive più").
Ottimo interprete (l'apertura del cd n. 3 è da pelle d'oca) oltre che cantautore, Renato Zero è uno che ha - tanto per citarlo - "il coraggio delle idee", capace di stare con i piedi per terra, ma di essere ancora un sognatore senza età, a dispetto dell'anagrafe. Protagonisti i testi (degna di nota la collaborazione con un bravissimo Lorenzo Vizzini) e soprattutto la musica, anzi la melodia che, come canta nel primo brano del cd n.1 "Amara melodia", è ferita, messa in secondo piano ("la musica vera non si scrive più").
L'ultimo brano del Cd n.3, "Seduto sulla luna", scritto da Claudio Mattone, sembra proprio tracciarne l'identikit: in fondo quel Renato a cui siamo affezionati è ancora il Pierrot romantico sognatore, ferito e rigenerato dalla musica ed è il guerriero dal volto di ragazzo (che ricorda il periodo in cui cantava "Fantasia") che ha disegnato Valeria Corvino, la pittrice napoletana autrice delle copertine dei tre cd e del cofanetto che li contiene.
"Zerosettanta" è una trilogia, davvero molto bella, convincerà anche chi non segue l'artista con costanza, ma che ama la buona musica. E' la proposta di un artista capace di rinnovarsi, senza tradirsi. Il segreto è tracciato in un percorso di poco più di cinquant'anni che hanno visto l'artista - e come dice lui, il suo doppio, il folle Zero - dare pennellate di colore a questo mondo grigio ...
Stefania De Bonis
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