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domenica 3 aprile 2022

"Nella cura dei piccoli, l'amore più grande".

 

La vita è imprevedibile. Cerchi di inseguire i tuoi sogni, ma non hai la sensazione di aver raggiunto quello che cercavi. E allora? Cerchi di non pensarci. Ti concentri sulla cura del tuo aspetto, diventi  "narcisista per insicurezza". Mai nulla fuori posto, nulla scelto per caso. Vorresti cambiare, ma non decidi cosa né quando. Poi … l'imprevedibile. Non un macigno che cade nella tua vita, non un evento che la scombussola. No. T'imbatti in una minuscola pallina di aculei che ha bisogno di te. E, benché esperto di veterinaria, non sai che cosa fare con questo esserino selvatico di 25 grammi. Devi inventarti qualcosa.

Comincia così, nel maggio del 2013 l'avventura di Massimo Vacchetta, nel cuore delle Langhe, a Novello, dove abita e lavora come veterinario. Abituato ad animali di grande taglia, Massimo si rivolge a un forum di addetti ai lavori, per non commettere errori che sarebbero stati fatali per il piccolo. Ed ecco che, con l'aiuto di Giulia, scopre come svezzarlo. E' un po' ansioso. Strano: abituato a svolgere la sua professione senza lasciarsi coinvolgere dalla sofferenza degli animali, il nostro amico veterinario sente che questa volta è diverso. Prova una strana empatia per il minuscolo orfanello e gli promette che farà di tutto per salvargli la vita. E scopre piano piano che curando i piccoli, l'amore si dilata. Scopre che "ogni essere vivente ha la sua importanza e un suo preciso significato nell'universo". E quel primo riccio (anzi "prima", perché la storia di "25 grammi di felicità" è quella di Ninna) insegna al dott. Massimo una nuova filosofia di vita. Di questa storia non svelo altro. E' un libro da leggere. Lascerà una bella sensazione e, soprattutto, insegnerà a conoscere questo mondo di animali selvatici spesso vittime dell'incuria umana. In questo blog tra i link consigliati c'è, infatti, quello che rimanda al sito La Ninna dove è ben spiegato, oltre all'attività del centro diretto dal dottor Vacchetta, coadiuvato da tanti volontari (a volte insufficienti per il numero di ricci ricoverati), come dare il primo soccorso a un riccio in difficoltà.