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venerdì 14 giugno 2024

Chi si rivede in piazza del Plebiscito: Renato Zero!!!

 

Ci siamo. Dopo tanti anni in cui chi ama le sue canzoni ha seguito i suoi concerti a Roma e a Eboli, Renato Zero torna a Napoli, in piazza del Plebiscito,  il 21 e 22 giugno, (la prima serata sold out in pochi giorni) con il concerto "Autoritratto", stesso titolo del recente lavoro discografico pubblicato lo scorso dicembre. Alcune date estive e poi a ottobre il tour dei concerti evento proseguirà.

S'inizierà alle 21 con una scaletta che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere simile a quella dei concerti della scorsa primavera che pure di sera in sera presentavano sorprese e novità. Non mancherà qualche canzone entrata nel cuore di più di una generazione, come "La favola mia". E non mancheranno "regali" ideati ad hoc per il pubblico napoletano.

Attesa anche l'esecuzione dei nuovi brani di Renato Zero, inclusi del Cd "Autoritratto", cinque dei quali già eseguiti in concerto ("Quel bellissimo niente", "L'avventuriero", "Fortunato" inediti eseguiti nel tour "ZeroSettanta" e "Zero a Zero" presentato nell'omonima serie di concerti del 2023 e "Non ti cambierei" dedicato all'amico Albano nel conserto per i suoi 80 anni). Gli altri otto brani sono nuovissimi, nati d un lavoro certosino su se stesso, sulle sue emozioni, sulla sua musica.
"Megafono io, dell'inquietudine e portatore sano di speranza e solidarietà".
Portatore inevitabilmente anche di tante emozioni una delle sue canzoni più belle di questo ultimo lavoro discografico è senza dubbio "Vita" composta da un giovane autore che sembra leggere nell'anima di Renato Zero, Lorenzo Vizzini . Non resta che attendere le sue sorprese. Stasera, intanto, i suoi concerti estivi si aprono a Bari.    
                                                                                                                                       Stefania De Bonis
 



 

venerdì 9 giugno 2023

L'omaggio di Renato Zero per l'Emilia Romagna.

 Lo abbiamo ascoltato durante il concerto per gli ottant'anni di Albano: è "Non ti cambierei"  il brano che Renato Zero ha dedicato all'amico cantante. Oggi quel dono si dilata e ci offre l'opportunità, acquistandolo, di fare un piccolo dono alla popolazione dell'Emilia Romagna. Da oggi, infatti, il nuovo brano di Renato Zero pubblicato esclusivamente per sostenere la popolazione dell’Emilia-Romagna duramente colpita dall’alluvione lo scorso maggio.
Dalle sue pagine social l'artista manda un messaggio:

Uniti è bello, passione e libertà. Scopriamo insieme cos’è l’eternità

“Dopo aver festeggiato il mio amico Al Bano con la canzone scritta per lui, “Non ti cambierei”, abbiamo deciso di mettere il brano inedito in rete. Scaricandolo tramite l’acquisto, ciascuno donerà 2 euro in favore della popolazione dell’Emilia-Romagna. La musica così svolgerà due dei suoi scopi principali: riscaldare gli animi e sostenere la ripresa di una Regione così meravigliosamente unica! Grazie a tutti.” Renato
“Non ti cambierei” è disponibile in download unicamente sul sito ufficiale http://nonticambierei.renatozero.com
Il ricavato della vendita del brano sarà interamente devoluto all’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile Emilia-Romagna impegnata nell’aiuto, negli interventi e/o nella realizzazione di opere di recupero, operativa nei territori colpiti dall’alluvione. 

sabato 29 aprile 2023

Renato Zero. Un pareggio che sa di vittoria

A Roma, in questi giorni, sta per concludersi “Zero A Zero. Una sfida in musica”, il tour che ha confermato (se ce ne fosse stato bisogno) i pregi di Renato Zero, artista che sa rinnovarsi e stupire senza rinnegare sé stesso. Abiti di scena nuovi che giocano con il bianco e il nero delle due anime racchiuse in lui e che si uniscono alla moltitudine di costumi di scena, colorati e luccicanti, che mostra in un video, a sul finale, per un colpo d’occhio su uno spicchio della sua carriera.

Renato Zero è un artista che ha resistito agli assalti del tempo e delle mode, anche perché è stato più veloce di loro. Sempre avanti coi tempi. È l’immagine della libertà tradotta in musica, ma dietro (e si vede) c’è tanta professionalità. Perla rara al tempo di oggi. Di sé confessa, cantando, di essere “solo più esperto e maturo di ieri”. Lo fa nel delizioso duetto dal palco, vestito di nero, con Zero in video, truccato e vestito di bianco. “Zero a Zero” è il brano inedito in cui le due anime “duellanti”, una grintosa, l’altra istintiva, comprendono di non poter fare a meno l’una dell’altra. Ognuna con il proprio spazio di libertà e creatività, condividendo il grande amore per la vita.


In giro dal 7 marzo scorso Renato Zero ha portato nei vari Palazzetti dello Sport. Quasi tutte le date sold out, tutto esaurito. Le sue tappe romane e, sicuramente, il concerto conclusivo del 4 maggio saranno lo zenit dell’emozione. E tanta ne ha sparsa e ne ha raccolta per tutta l’Italia.

 UN REPERTORIO VARIO E AMATISSIMO

Spettatrice di una straordinaria serata al Palasele di Eboli il 23 aprile scorso, provo a fissare alcuni momenti del concerto in cui Renato Zero ha coinvolto, intrattenuto, bacchettato e, soprattutto, interpretato le sue canzoni (circa trenta, se si contano anche i video e i medley) con una voce potente, chiara, inconfondibile. Fare una cronaca delle tre ore è difficile: uno spettacolo di Renato Zero va vissuto, non raccontato. Anche chi non è sorcino o zerofolle, alla fine se ne rende conto.

Un’onda di entusiasmo per tre ore, sin dalle note di “Quel bellissimo niente”, brano dedicato al suo pubblico, e introdotto dall’ormai mitico conto alla rovescia che dà il via allo spettacolo. Poco prima dell’ingresso di Renato Zero sul palcoscenico, pronto a raccogliere l’applauso e l’ “abbraccio” del suo pubblico, tanti piccoli biglietti (su cui è stampato testo della canzone) sono “sparati” in platea.


L’ossatura dello spettacolo:
una sfida musicale
 


Scorrono, una dietro l’altra le più belle canzoni del repertorio dell’artista. Sono i brani che descrivono quella sfida perenne, fra la natura esuberante e provocatoria e quella più sensibile e riflessiva. Da “Io uguale io” a “Vivo” e a una magnifica “La Favola mia” (interpretata mentre dietro spalle di Renato Zero sono proiettate le immagini degli spettacoli che dagli anni Settanta ad oggi ha portato in giro per l’Italia). Quasi nessuno resta deluso. Ci sono i successi più amati: “Inventi”, “Rivoluzione”, “Via dei Martiri”, “Svegliatevi poeti”, l’acclamatissima “Spiagge”, “Nei giardini che nessuno sa”, “Fortuna”, “Più su”, “A braccia aperte”. Ed ecco il medley con Siamo eroi / Artisti / Sogni di latta / Dimmi chi dorme accanto a me…Applauditissimo. Si diverte Renato, accenna passi di danza e gioca intonando i due brani più ironici: “Ufficio reclami” e il più recente “Troppi cantanti pochi contanti” (tratto dal trittico musicale ZeroSettata del 2020).

EMOZIONI CONDIVISE IN MUSICA 

In ogni canzone qualcuno riconosce una parte di sé o il ricordo di un momento vissuto. La voce di Renato Zero tocca ogni corda delle emozioni. Forse il segreto è questo: non si canta insieme una canzone che piace, ma si canta insieme un’emozione condivisa. Così “Amico” diventa una struggente dedica a tutti gli amici volati via, da Ennio Morricone a Raffaella Carrà, da Carla Fracci a Claudia Arvati, da Pino Daniele a Gigi Proietti. Non fa in tempo a inserire il nome di Federico Salvatore fra i nomi che scorrono sullo schermo alle sue spalle ma lo cita alla fine invitando all’applauso.

RENATO E CHARLOT

Uno dei momenti più belli, oltre all’esecuzione di “Più su”, è la versione di “Magari”, proposta, come lo scorso settembre, da Renato Zero, seduto su una panchina con la flebile luce di un lampione alle sue spalle e pochi spot a illuminare il palco. Un’armonia di immagini (sullo schermo con il tenero incontro fra Charlot e la fioraia cieca, dal film “Luci della città”), musica e voce che sembrano trascinare improvvisamente in una sala cinematografica d’altri tempi. È la magia che sa creare! È l’arte che, come disse Charlie Chaplin non può vivere senza il sentimento.

TRA IL PUBBLICO

Arriva “Cercami”, che Renato Zero intona con il pubblico, scendendo dal palco fra la gente che, imprudentemente, gli corre incontro costringendolo a tornare su suoi passi. Sarebbe bello invece che ciascuno rimanesse al proprio posto, lasciando l’artista libero di muoversi come desidera. Così come sarebbe bello ascoltare alcune canzoni intonate soltanto da lui. Perché pur interpretandole in modo diverso, negli anni, Renato Zero non è di quei cantanti che stravolgono i brani con i virtuosismi e acuti improbabili. Piuttosto sceglie di farsi accompagnare soltanto dal maestro Danilo Madonia, al pianoforte e proporre un’intensa interpretazione di “Marciapiedi”, “l’università” da lui frequentata.

C’E’ SEMPRE UNA SORPRESA

La scaletta proposta ha spesso variazioni. Ha fatto il suo ingresso un brano che spesso Renato inserisce nei medley o interpreta interamente, come accadde in “Zerowskji”: è “Potrebbe essere Dio”. Dietro i interpretandola con un volto di Gesù coronato di spine proiettato sullo schermo. Renato Zero ha presentato i ragazzi della band e del coro; ha poi invitato coristi, “i Wacciuari”, a intonare “Triangolo” (alla loro voce si univa quella registrata di Claudia Arvati, scomparsa recentemente). Il brano “I migliori anni della nostra vita” è invece introdotta da un video interpretato da Emilcoro e arrangiata dal musicista Massimo Zanotti. Renato Zero spunta verso la fine per cantare con il pubblico il ritornello di una canzone divenuta ormai il simbolo della sintonia con “la sua bellissima gente”.

GLI OCCHI PUNTATI AL CIELO

I punti fermi che sempre hanno orientato e sostenuto la sua vita di uomo e di artista, sono riassunti in un brano che non invecchierà mai: “Il cielo”, che Renato ripropone nella sua prima versione, con tanto di manto azzurro che i ragazzi del corpo di ballo lasciano scorrere sul capo dei sorcini in platea. Anche questi ragazzi, guidati dal coreografo Kristian Cellini, hanno contribuito alla “confezione” di uno spettacolo senza sbavature. Armonioso e partecipato. L’ entusiasmo di coristi, ballerini e musicisti si rivela anche dai loro messaggi suoi social in cui propongono qualche fotogramma, un momento di relax e il ringraziamento per l’opportunità avuta di lavorare in questo tour.
In sottofondo, il brano “Fortunato”, proposto per la prima volta lo scorso settembre al Circo Massimo, accompagna il pubblico di sorcini e neofiti (tanti e di tutte le età) verso l’uscita. Lo spettacolo è finito ma già si pensa a come sarà il prossimo. Ad ogni tappa, dalle sue pagine social, Renato Zero ha rivolto un saluto e un ringraziamento a ciascuna città che l’ha ospitato. E la promessa di un ritorno.

Stefania De Bonis

sabato 22 aprile 2023

Stasera e domani Renato Zero a Eboli con il suo "Zero a Zero"

   E ora tocca a Eboli. Renato Zero arriva al Palasele con “ZERO A ZERO – UNA SFIDA IN MUSICA”, prodotta da Tattica. Dopo aver "infiammato", "emozionato", come hanno riferito i giornali, recensendo le sue serate nei palazzetti dello Sport di Firenze, Conegliano, Torino, Mantova,  Bologna, Pesaro, Milano e Livorno, approda per due giorni in Campania. Stasera alle 21, zerofolli provenienti da Napoli e dintorni, Caserta, Benevento, Avellino e da altre città meridionali,  pronti per lo storico conto alla rovescia chiameranno sul palco del Palasele il proprio beniamino, che donerà generosamente le proprie canzoni, la propria ironia e i propri racconti. 

 Dello spettacolo, presentato anche su "Napolipost", diciamo soltanto che è costruito diversamente rispetto a 070: è una sfida musicale fra l'eccentrico e colorato  Zero e il Renato più riflessivo, sensibile e ostinato.  Tutto a colpi di canzone e video. Ma non è la prima volta che l'artista romano si ritrova faccia a faccia con se stesso.

Ci sono due precedenti: il primo è il celebre film del 1979 “Ciao ni!” in cui soccombe la sua natura perché l'eccentrico Zero l'uccide. La seconda volta non è una sfida ma una riconciliazione, nel il brano “Folle Zero” (portato in tour nel 2019-20) in cui sempre in un camerino, l’artista dedica una canzone a un giovane Zero. La sfida odierna stavolta è sul palco, di fronte a tutti.  Ed è immortalata nel manifesto con i due profili disegnati dalla pittrice napoletana Valeria Corvino. C'è sempre un po' di Napoli negli spettacoli  e nella musica di Renato. Quella musica in cui ha riversato fragilità e forza, con la sua indistruttibile empatia. Dopo 55 anni di carriera, affronta tre ore piene di spettacolo, con voce ed energia che sfidano vittoriose il tempo che è trascorso. Ha cura della sua voce, di ogni particolare dello spettacolo curato nei minimi dettagli. 

 

 Le canzoni più famose del repertorio di Renato Zero, quelle in cui si riconosce l'artista e quelle in cui si riconosce il suo pubblico saranno eseguite anche con il contributo delle vocalist e e del corpo di ballo diretto dal coreografo Kristian Cellini. Sul palco la band e il maestro Danilo Madonia; e "appare" sul fondo, registrata, la grande orchestra diretta da Adriano Pennino che abbiamo visto dal vivo nello spettacolo al Circo Massimo. 

    E in attesa che anche Napoli possa accogliere una tappa di un suo tour godiamoci queste due uniche date meridionali e chi vuole, può sempre prenotare (se trova ancora biglietti) il gran finale di Zero a Zero a Roma, il 4 maggio. 

lunedì 5 dicembre 2022

Zero a Zero...ed è di nuovo musica!

RENATO ZERO
DA MARZO NEI PALASPORT

L’annuncio di un imminente tour lo diede il primo ottobre scorso a conclusione della festa in sei concerti tenuta al Circo Massimo con “070”. La promessa è stata mantenuta e, stamattina, dalle pagine ufficiali dei suoi social (Facebook, Instagram e Twitter) Renato Zero ha comunicato le date del tour 2023: “Zero a Zero. Una sfida in musica” che da marzo lo vedrà esibirsi in dieci città. Il messaggio ha lo stile inconfondibile dell’artista e offre già una traccia di quello che il pubblico potrà gustare: una sfida musicale fra la follia e la teatralità di Zero e la poesia e l’empatia di Renato. Un pareggio giocato sulla musica, sull’originalità, ma anche su un lavoro tenace, accurato, senza compromessi che ha portato l’artista romano ad essere uno dei più prestigiosi del panorama italiano. L’immagine scelta per il manifesto mette a confronto il giovane e riccioluto ventenne, con il volto truccato pesantemente con l’artista di oggi. Sullo sfondo le sfumature di rosso che richiamano il tendone di Zerolandia.  I concerti sono prodotti da Tattica  E da venerdì 9, corsa ai biglietti (su renatozero.comvivaticket.com )

Ed ecco le 18 date



sabato 22 ottobre 2022

RENATO ZERO. Il suo concerto in tv

E che vi devo dire, anzi scrivere? Vorrei riavvolgere il nastro, essere a un mese fa, di nuovo al Circo Massimo in attesa del concerto di Renato Zero. E come me, molti altri.In attesa del nuovo tour già annunciato dal cantautore romano a chiusura dei suoi concerti, il primo ottobre scorso, ecco che il regista Roberto Cenci e lo stesso Renato Zero hanno realizzato un riassunto in due puntate delle sei serate di "ZeroSettanta". Con qualche aggiunta non svelata.
Nella foto a sinistra uno scatto fatto da me dell'inizio del concerto. Un inizio molto emozionante, con una dedica di Renato Zero, molto particolare. Forse visto in tv non sarà percepito allo stesso modo, ma farà effetto davvero.

Per chi ama la musica, quest'artista (che ha tanto ancora da dire e, mi permetto, da insegnare), il teatro e la danza, questo è un appuntamento da non perdere (mercoledì 26 ottobre e 2 novembre su Canale 5 ore 21,15).



  

 

venerdì 30 settembre 2022

Buon compleanno a Renato Zero ... "Una pioggia di champagne"

E c'è chi intinge la penna nel cuore.

Scrive ogni canzone
come una lettera d'amore, 
una carezza
per chi la può capire, 
per chi sa condividerla
per chi la sa apprezzare
e per chi ne ha bisogno.
È la magia di chi sa riconoscersi e volersi bene.
È la magia di Renato Zero.

Buon compleanno RENATO!!!!


  

MUSICA ED EMOZIONE

 La pioggia di stanotte sembra aver rafforzato (seppure ce ne fosse stato bisogno) il legame fra Renato e il suo pubblico. Rimasti sotto il diluvio fino all'interruzione dovuta per motivi di sicurezza e di ko delle strumentazioni. Nonostante la pioggia Renato Zero (bagnato, ironico e inarrestabile) e l'immensa platea di romani e no, giunti al Circo Massimo per festeggiarlo non avrebbero messo fine alla serata. Tantissimi i messaggi, i video, le foto sui social. Prevale fra tutti la gioia di un incontro dopo due anni di silenzio forzato. Renato Zero ha provato a scherzare: Non è pioggia, ma champagne... Ma, soprattutto, resta l'emozione per il rammarico, le lacrime e le parole dell'artista a fine spettacolo. Domani l'ultima data. Ma sembra che il prossimo inverno possa cominciare un tour in vari Palazzetti dello Sport.

Vedi anche notizia sul Corriere della Sera





lunedì 26 settembre 2022

Coinvolge, emoziona e sorprende. Sul palco la magia di Renato Zero

L’attesa era tanta. Poi il 23 settembre l’esordio di Zerosettanta, prima di sei date, tutte sold out. Fino al primo ottobre arriveranno quasi in centomila al Circo Massimo per il loro idolo.  Romani, sì, ma non solo. Sono arrivati e arriveranno da Milano, Bergamo, Venezia, Brindisi, Taranto, Napoli… Qualcuno ha biglietti per più di una data. Niente li ferma.

Un vero istrione

Lui, Renato Zero, sa come accoglierli.  Dai due maxi schermi appare il suo primo piano che rivela la sua gioia di essere di nuovo sul palco. È un vulcano. Coinvolge, emoziona e sorprende. Grintoso, ironico, dolce e generoso, duetta con i suoi ospiti e con la platea. Accenna passi di danza e gioca coi colori dei suoi abiti e della bombetta. Un vero istrione. Nel tempo ha voluto portare sul palco, il manichino, la maschera, il Pierrot, il poeta, canzoni ironiche, scanzonate e pezzi che calavano nella musica ferite, solitudini e contraddizioni della quotidianità. In tanti hanno riconosciuto le proprie fragilità. In tanti si sono sentiti rappresentati. Non è fanatismo (o lo è per pochissimi). Renato e il suo pubblico si comprendono.

L'exploit della festa sarà il 30 settembre, giorno del compleanno di Renato. 
Emozionato e felice Renato Zero, per quest'evento, dopo tre anni di assenza dal palco (non dalla sala di incisione, anzi) ha tanti successi in scaletta (che modifica, sera dopo sera): brani pescati nell’inesauribile antologia di 55 anni di carriera (500 canzoni) che raccontano la sua storia professionale. Durante il lock down ha inciso tre cd  per i suoi 70 anni "ZeroSettanta" con 39 brani inediti e la scorsa primavera è uscita l'opera "Atto di fede".

TRE INEDITI E UN DONO

Poteva fermarsi qui? Per questo concerto al Circo Massimo Renato fa di più: regala tre inediti. Il primo, “Quel bellissimo niente” apre il concerto (“Quante vite mi hai lasciato vivere. Ci sei stata sempre, mia bellissima gente. Abbi cura di te. E di me…”), è dedicato ai sorcini. Alla fine del brano tanti cartoncini con il testo vengono “sparati” sulla platea, come coriandoli. Poi c’è “l’Avventuriero” sul senso del suo viaggiare nel tempo e nella musica. L’ultimo brano, alla fine del concerto. E c’è “Fortunato”, bilancio in musica dell’artista e dell’uomo, che insegna a guardare le cose con uno sguardo diverso, positivo.

È un Renato Zero in gran forma, ogni sera sembra più carico, anche se a fine serata, al pubblico che lo richiama sul palco, dopo tre ore e mezza di spettacolo, confessa timidamente che se sul momento riesce a generosamente a bruciare calorie, data l’età (72 anni che non dimostra) dopo un po’ ne risente. 

Un concerto ricco di sorprese e di ospiti

Tutto è studiato nel minimo dettaglio e alcune interpretazioni delle oltre trenta proposte sono corredate da effetti speciali, video suggestivi, amarcord. Il cambio d’abito è sottolineato da stacchi musicali, esibizioni di un affiatato corpo di ballo. Le coreografie sono di Kristian Cellini. Accompagnano l’artista nelle sue esibizioni l’orchestra Filarmonica della Franciacorta (50 elementi), diretta dal maestro Adriano Pennino, una band di 7 musicisti e otto coristi.
Sabato 24 c’è stato sulle note di “Dormono tutti”, anche un omaggio a Carla Fracci l’indimenticabile étoile amica di Renato Zero che partecipò a Cantiere Fonopoli. Tanta emozione durante l’esecuzione di “Nei giardini che nessuno sa”, “Qualcuno mi renda l’anima (coraggioso e intenso brano del 1974 sulla pedofilia) e “I migliori anni della nostra vita”. Particolarmente suggestiva è la versione di “Magari” che Zero interpreta seduto su una panchina. Si vede scorrere su uno schermo alle sue spalle le sequenze finali di un film di Charlie Chaplin, "Luci della città"
Non voglio rivelare oltre, perché Renato Zero ha ancora sorprese anche per chi non potrà assistere a questa festa romana. Le telecamere stanno registrando tanto materiale, che sarà poi montato, supervisionato dall’artista e presto trasmesso in tv. Per ora ci si accontenta dei social e di qualche servizio televisivo
E mentre il tempo scorre fra “Niente trucco stasera” e l’“Amore sublime”, “Spiagge” e “Resisti”, “Amico” e “A braccia aperte” sul palco si avvicendano gli ospiti (ci sono stati Albano, J-Ax, Alex Britti, Sal Da Vinci, Diodato, Jovanotti, Morgan, Fabrizio Moro, I Neri per Caso, Giorgio Panariello, Giacomo Voli, Sonia Mosca) che cantano i successi di Renato, duettando con lui.

Renato e Roma

Un concerto nella sua Roma è qualcosa di spettacolare, che fa sentire a casa anche chi è lì per accompagnare la moglie, la mamma o un gruppo di amici. Li vedi inizialmente silenziosi e poi si confondono fra le persone che cantano a squarciagola. E ti vien voglia di punzecchiarli (Ah, ma allora le conoscevi pure tu queste canzoni?!).
E quando le luci si spengono e una fiumana di persone con bandane, sciarpe e felpe con il logo del concerto si avvia verso viale Aventino, la musica non è finita. Dai bar ancora aperti arrivano le canzoni di Renato. Poi ti guardi intono e, nonostante il caos delle auto fermate per contenere il traffico durante il concerto, vedi i monumenti illuminati nella notte e non vorresti andar più via. 

(Stefania De Bonis)

venerdì 23 settembre 2022

Ci siamo! Arriva Zero

 
Renato Zero è pronto. Il morale è alto (prova è il suo post odierno, in cui scherza con il suo staff riproponendo la sua "cascata" per strada). La sua energia pronta a trasmettersi a una platea trepidante. Insomma è cominciato il conto alla rovescia per il popolo dei sorcini e degli zerofolli. Ma anche di quanti amano la buona musica e i testi delle canzoni di Zero. Stasera, al Circo Massimo, prima delle sei date, tutte sold out, di ZeroSettanta (stasera, 23 settembre e poi domani, domenica, mercoledì 28, venerdì 30 settembre (giorno del compleanno dell'artista e l'1 ottobre), la festa-concerto che segna il ritorno di Renato Zero. Con un'orchestra di 50 elementi, una band di 14 musicisti, otto coristi e 24 ballerini, saliranno sul palco per festeggiare con l'interprete e autore romano, molti artisti, fra cui Giorgio Panariello (sorcino, imitatore di Renato e poi suo grande amico). Top secret la scaletta. La modificherà ogni sera. (Essedibì)

martedì 17 maggio 2022

Nuova data, la quinta, per i concerti di Renato Zero

Un'altra data per "ZeroSettanta". Sono cinque gli appuntamenti al Circo Massimo di Renato Zero con il suo pubblico. Due serate sold out (il 24 e 30 settembre) e ieri l'annuncio di un concerto in più. Da domani, infatti,  saranno in vendita i biglietti anche per sabato 1 ottobre, dopo i concerti del 23, 24, 25 e 30 settembre. Prodotti da Tattica, i cinque concerti avranno una scaletta  diversa una sera dopo l'altra e il pubblico che arriverà da ogni parte d'Italia potrà ascoltare i brani dell'intero repertorio del grande artista romano, dagli anni '70 ad oggi. Renato Zero ha annunciato anche ospiti e sorprese.


lunedì 18 aprile 2022

Il nuovo lavoro musicale di Renato Zero




Ha voltato un’altra pagina del voluminoso, colorato e ricco libro della propria carriera. Dopo il triplice cd ZeroSettanta ecco il nuovo progetto discografico ed editoriale. È musica sacra: “Atto di Fede - musiche e liriche di Renato Zero”. Il lavoro consta di due cd, posti alla fine di un libro che ne raccoglie i testi, la dedica dell’artista e i ringraziamenti a tutti coloro che nella sua vita sono stati e sono importanti.
C’è Renato, con il suo stile. Non c’è il suo inconfondibile repertorio, ma questo progetto vibra della sua anima, forte e fragile, della sua ricerca di infinito e di libertà. Renato Zero guarda in alto. “Atto di fede”, l’ha detto lui stesso nella conferenza stampa lo scorso 6 aprile, è una proposta coraggiosa, una sfida. Si dice che chi vive una forte esperienza di fede senta anche il pressante il bisogno di comunicarla. E l’artista ha i mezzi per farlo: la musica, la sensibilità e quell’inquietudine che lo ha sempre portato a una ricerca incessante dentro sé e attorno a sé.

Il ragazzo di 70 anni ha coraggiosamente mostrato una parte del suo mondo interiore, facendo comprendere che il colloquio con Dio è certamente intimo, personale, ma che la fede va condivisa. A questo proposito la lettera introduttiva di Renato aiuta a metterci nella sua prospettiva e a pensare a Dio come a un padre accogliente. Certo, per chi ha avuto un’esperienza di paternità accogliente, protettiva, incoraggiante (come ammette lo stesso autore ogni volta che parla del papà) immaginare un Dio-Padre è più facile; ma ci sono molti modi per conoscerLo ("Parla con Dio") ed esserGli riconoscente ("Grazie Signore").

E Renato Zero ha voluto raccontare, soprattutto, quello che Dio ha messo nel nostro cuore e intorno a noi. Ecco perché le lettere che precedono ogni brano, introducendone il tema, sono tasselli che, anche se non parlano di Dio, compongono comunque quel mosaico sacro della vita che l’artista romano ha voluto mettere in musica. Già ha sfiorato questi argomenti con la Vita è un dono e, soprattutto, con Nei giardini che nessuno sa (a quest’ultima canzone ha fatto riferimento lo stesso Zero in conferenza stampa). L’ “Atto di fede” che il suo autore ha definito un modo di “accarezzare Dio” è rivolto a tutti coloro che cercano un senso, che hanno vissuto con sgomento e paura questi ultimi due anni o qualche assenza improvvisa nella loro vita.

La Coralità: lettere e liriche

È il grande pregio di questo lavoro artistico, che non parla di valori senza condividerli. C’è un tema assegnato da Zero a 15 amici o, come li definisce, “apostoli della comunicazione”. Nomi noti, pescati nel mondo del giornalismo, della chiesa, della politica, della filosofia, dello sport, dell’editoria, dello spettacolo…

Tranne che in due casi (e nelle lettere scritte dallo stesso Renato), non sono loro a leggere la propria lettera. Pur comprendendo l’intento dell’autore di creare una condivisione, con l’intervento di sei voci narranti, quasi a creare una rappresentazione scenica, qualche volta la voce narrante è troppo impostata nella recita. Più intensi e coinvolgenti sono i brani letti dai loro autori.

Vincente l’idea di raccogliere tutto in un libro: permette di leggere, lettere e testo delle canzoni, come un tutt’uno. La parola scava dentro. L’ascolto porta in un’altra dimensione.

I 19 brani inediti scritti da Renato Zero non sono interpretati tutti dall’autore. L’artista (con la sua inconfondibile voce profonda che riesce a passare da note basse a toni molto alti ed estesi) non gioca a essere assoluto padrone della scena: fa un passo indietro e sceglie di accostare alla propria quelle voci che meglio riescono a riprodurre le emozioni che ha voluto stanare dall’anima. Lo affiancano - e cantano anche da solisti - tre giovani interpreti con bellissime voci che ben si coniugano con quella di Renato Zero, quando cantano insieme. Sono Giacomo Voli, vincitore di All Together Now, Lorenzo Licitra, vincitore dell’edizione 2017 di X Factor e Manuele Murè.

I temi.

Diciannove lettere, 19 brani musicali e una bellissima, nuova versione di “Ave Maria” che l’artista presentò nel 1993 a Sanremo. Uno stimolo dietro l’altro che inducono a riflettere, sulla vita, sul perdono, sugli abbandoni, sui viaggi, sulle assenze, sulla donna, sulla paternità, sulla natura, sulla giustizia…E spicca un piccolo capolavoro di poesia “Padre mio” interpretato a due voci da Lorenzo Licitra e Manuele Murè: un Gesù Bambino e un Gesù adulto a colloquio con il Padre. Il brano è introdotto dalla lettera di Aldo Cazzullo. Il tema della giustizia è affidato al filosofo e politico comunista Mario Tronti (la nonna di Renato era sorella del padre), che scrive “Giustizia non ci sarà senza fratellanza” e il difficile tema della morte a Walter Veltroni (“La morte ci deve prendere sempre, mentre godiamo la bellezza di una vita che va assaporata e non divorata, va goduta e non consumata febbrilmente”).

Coro, musicisti e orchestra

Per quest’opera di arte sacra Renato Zero ha scelto il Coro Internazionale dell'Orchestra Filarmonica della Franciacorta e il coro di voci bianche dellIstituto Madonna della Neve di Adro. L’arrangiamento d’orchestra è del maestro Adriano Pennino. L’esecuzione musicale è stata affidata alla Budapest Art Orchestra diretta da Andras Deak, e ai solisti Stefano Di Battista (sassofono) e Andrea Griminelli (flauto) che accompagnano la lettura di alcuni brani.

Dopo i quattro concerti di settembre Renato Zero lavorerà a una versione di “Atto di fede” per i teatri lirici? Per ora chiude la sua opera editoriale con una pagina a specchio che chiede: Rifletti?





mercoledì 6 aprile 2022

Bentornato Renato! Il libro, i cd e 4 concerti

 Svelato mercoledì 6 aprile, con una conferenza stampa dell'artista romano, l'approdo del countdown cominciato più di due settimane fa da Renato Zero sulle pagine dei suoi social: l' 8 aprile uscirà il suo nuovo doppio album (19 brani inediti) e libro dal titolo "Atto di fede" poi  finalmente anche i concerti (23,24,25 e 30 settembre), al Circo Massimo di Roma (biglietti in prevendita da lunedì 11 aprile), per festeggiare tre compleanni in uno (guarda qui il video che l'artista ha presentato sui suoi social). Aspettavamo in tanti questa  sorpresa. Oggi per molti è stata una giornata emozionante. La grande famiglia dei sorcini in festa.
Ritornerò a scrivere di questa novità discografica, dell'artista che con la sua sensibilità, i suoi testi, la sua voce e il suo coraggio ha arricchito la musica italiana e la vita di tante persone. Al prossimo post, dopo l'ascolto del disco. 

domenica 20 marzo 2022

Aspettando Renato

 

Se è vero che il cuore parla al cuore si può star tranquilli. Del resto siamo di fronte a un artista che ha sempre scritto col cuore, senza mai strizzare l'occhio alle mode musicali. Eppure il conto alla rovescia (iniziato il 15 marzo scorso) con cui Renato Zero, dai suoi social, fa precedere il misterioso appuntamento con il suo pubblico per ora ha scatenato tanta curiosità, svariate ipotesi e crescenti aspettative, soprattutto nel mondo zerofolle. (ste. d.b)


mercoledì 9 dicembre 2020

Renato Zero, un artista sempreverde

Mai banale e soprattutto fedele a se stesso. Renato Zero raccoglie i frutti di un impegno discografico non irrilevante, svolto durante l'inizio della pandemia. A poco più di una settimana dall'uscita dell'ultimo cd, infatti, la trilogia "Zerosettanta" risulta in vetta alle classifiche di vendita. E lo è nonostante le difficoltà di distribuzione in alcune zone d'Italia (negozi chiusi e spedizioni più lente). 
Dei suoi esordi, l'artista romano ha  conservato quella capacità di sottolineare stati d'animo personali e "assorbiti" guardandosi attorno, con un' empatia che ne ha fatto, negli anni, un personaggio unico e molto amato. Dolce e folle, geniale e stravagante, ironico e con quella polemica del "quanno ce vò, ce vò'", Renato Zero riesce sempre a stupire ed è capace di emozionarsi, come se fosse sempre al debutto. 
L’isolamento forzato della scorsa primavera, che in tanti ha creato disagio, anziché affievolire la sua creatività gli ha dato una maggiore energia. La prova è in questa trilogia di inediti, con i cui profitti l'artista romano darà una mano a tutti quei tecnici che hanno lavorato dietro le quinte con lui e che sono stati penalizzati da questo periodo di emergenza sanitaria. Una bella scommessa, ma il risultato gli ha dato ragione. 
E' un gran bel disco, anzi sono tre bei dischi. Tra gli ultimi da lui incisi è quello che offre a chi ascolta la possibilità di riconoscersi e di riflettere anche su temi importanti. Si parla molto della terra, per esempio.
Lavorando con vecchi e nuovi collaboratori, Renato Zero ha offerto una gamma di sonorità e di suggestioni capaci di emozionare ("Il linguaggio della terra", "Seduto sulla Luna", "Più amore", "E' l'età", "L'amore sublime", “Il grande incantesimo” "Orfani di cielo", "Se sono qui"...), divertire ("Basta cantanti pochi contanti", "Finalmente te ne vai") e ha riproposto con energia quegli ideali che hanno costellato il suo repertorio ("Chiedi scusa", "Gli ultimi", Vergognatevi voi", "Nemico caro", "Un mondo perfetto") e che non sempre la critica ha saputo riconoscere come brani di denuncia, al pari di brani di altri cantautori.
 Protagonisti i testi (degna di nota la  collaborazione con un bravissimo Lorenzo Vizzini) e soprattutto la musica, anzi la melodia che, come canta nel primo brano del cd n.1 "Amara melodia",  è ferita, messa in secondo piano ("la musica vera non si scrive più"). 
Ottimo interprete (l'apertura del cd n. 3 è da pelle d'oca) oltre che cantautore, Renato Zero è uno che ha - tanto per citarlo - "il coraggio delle idee", capace di stare con i piedi per terra, ma di essere ancora un sognatore senza età, a dispetto dell'anagrafe.
L'ultimo brano del Cd n.3, "Seduto sulla luna", scritto da Claudio Mattone, sembra proprio tracciarne l'identikit: in fondo quel Renato a cui siamo affezionati è ancora il Pierrot romantico sognatore, ferito e rigenerato dalla musica ed è il guerriero dal volto di ragazzo (che ricorda il periodo in cui cantava "Fantasia") che ha disegnato Valeria Corvino, la pittrice napoletana autrice delle copertine dei tre cd e del cofanetto che li contiene.

"Zerosettanta" è una trilogia, davvero molto bella, convincerà anche chi non segue l'artista con costanza, ma che ama la buona musica. E' la proposta di un artista capace di rinnovarsi, senza tradirsi. Il segreto è tracciato in un percorso di poco più di cinquant'anni che hanno visto l'artista - e come dice lui, il suo doppio, il folle Zero - dare pennellate di colore a questo mondo grigio ...
Stefania De Bonis